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Weekly Recap #114

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Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Buongiorno lettori del web, finalmente torno on line e finalmente riprendo a scrivere sul blog! Mi è mancato tanto smanettare nel mio piccolo spazietto virtuale, ma cause di forza maggiore (un fantastico intervento chirurgico all in one) mi hanno tenuta lontana più del previsto. Adesso mi aspetta una bella (si spera) convalescenza all'insegna delle letture. Quindi insomma... ogni cosa ha poi il suo lato positivo!
In questa settimana purtroppo sono stata troppo in coma anche solo per sfogliare una pagina quindi le recensioni si faranno attendere, ma prima di entrare in ospedale mi ero data da fare come se non ci fosse un domani e ho recuperato un bel po' di romanzi che poco alla volta stanno arrivando.
Vediamo quali.


La maggior parte sono il frutto di scambi e per chi fosse interessato a questa attività abbastanza drogante (una volta che si inizia non riuscirete più a smettere) vi segnalo la pagina Facebook Scambio di Copie e il mio link a Bookmooch, sito che ho scoperto da poco e che non ho ancora inquadrato per bene. Ma ci lavorerò su.

  

La Casa di Vetroè un bel mattone e forse sarà anche un po' polpettone, ma non ho resistito al mix storico e sentimentale che Simon Mawer ha voluto tratteggiare ponendo come sfondo degli eventi la famosa casa di vetro e acciaio costruita alla fine degli Anni Venti in Cecoslovacchia. Spero che questo libro possa fondere il mio amore per l'arte e l'architettura con quello per i libri.
Zia Mameè il capolavoro indiscusso di Patrick Dennis e se in America ottenne un grandissimo successo quando uscì negli Anni Cinquanta in Italia non se lo fumò nessuno e chi ci provò ne restò pure deluso. Che ci faccio io con Zia Mame? Amo le cause perse che vi devo dire. Amo sbattere il naso tra le pagine di un libro, soprattutto se è un classico. Quindi Zia Mame...a  noi due!
Quando ho messo gli occhi sui romanzi di Winifred Wolfe (ci ho fatto pure un post) ho subito desiderato follemente di averne uno tra le mani, complici i film che ne hanno tratto: impazzisco per le commedie Anni Cinquanta!
Come sapete leggo un sacco di primi capitoli per farmi un'idea di cosa mi aspetta e questo non mi ha delusa affatto, anzi! E' fresco, giovane, moderno e spiritoso.

   

A volte sono proprio distratta. Diciamo pure scema. Ma l'avete letta la trama di Ho Lasciato Entrare la Tempesta? Io evidentemente non l'avevo fatto, non con attenzione almeno, o già dopo le prime due righe avrei dovuto desiderare questo libro con tutta la mia anima. Ma ho rimediato e il libro della Kent è già sul mio comodino.
L'Amante Inglese di Sissi lo volevo per un semplice motivo. Adoro la principessa austriaca. Sono cresciuta con un'idea sbagliata per colpa dei film che fanno sembrare la vita di questa donna una specie di favola, ma quando la verità mi ha schiaffeggiato e ridestata dal torpore dell'illusione mi sono interessata ancora di più alla storia di questa principessa triste.
Ultimo libro, Heike Riprende a Respirare di Helga Schneider. Era da un po' che mi ripromettevo di leggere qualcosa della Schneider, chi meglio di lei può raccontare l'Olocausto avendolo vissuto (era una guardiana delle SS nei campi di sterminio nazisti), ma facevo il "filo" a un altro suo titolo, Il Piccolo Adolf non aveva le Ciglia. Va be', partirò con questo, spero solo di non volermi fermare qui.

Cosa Sto Leggendo

  

Grazie al sito the books we want to read sto leggendo i seguiti di Schegge di Me: Destroy Me (racconto) Unravel Me e Fracture Me (racconto) di Tahereh Mafi. Devo dire che le ragazze hanno fatto davvero un ottimo lavoro con la traduzione pertanto, Case Editrici.. occhio eh?!
Comunque lo dico sempre e non mi stancherò di farlo. Perché abbiano bloccato questa serie non l'ho mica capito. Il libro aveva venduto e aveva trovato anche il consenso del pubblico... quindi cos'è successo? Insomma per una volta che abbiamo una serie particolare, originale e soprattutto scritta con personalità, la droppiamo? No eh...!!! Non si fa! Fortuna vuole che delle anime pie siano giunte in soccorso di quelle lettrici che hanno voglia zero di comprarsi i romanzi in inglese.
Dopo Unravel Me mi butterò su Ho Lasciato Entrare la Tempesta. Sento già profumo d'Islanda...

Per oggi mi fermo qui,
alla prossima!


Recensione, UNRAVEL ME di Tahereh Mafi

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Buonasera! Finalmente i punti sul pancino iniziano a tirare un po' meno e così posso stare seduta senza invocare Santo Oki e Beato Aulin.
Come vi avevo anticipato nel precedente post avevo in lettura Unravel Me e che dire... forse mi è piaciuto anche più di Schegge di Me e non vedo l'ora di leggere il capitolo finale!

Unravel Me di Tahereh Mafi

| HarperCollins 2013 | pag.495 | shatter me #2 |
disponibile la traduzione amatoriale su


Voto:

Avevo terminato Schegge di Me rivolgendomi all'autrice e pregandola di non far cadere Juliette, la protagonista, nel solito triangolo amoroso, ma a quanto pare non mi ha ascoltata e per questo affronto la pagherà cara, molto cara. Però devo ammetterlo... è stata brava. Brutalmente brava! Alla fine del primo libro della serie avevo gli occhi a cuoricino per Adam, mentre adesso sto in subbuglio ormonale per Warner. No dico, Warner. L'avete presente? Lui è un vero cattivo, un antagonista che dovresti sperare di vedere schiacciato, sterminato, sbriciolato, perché non conosce la pietà, perché è meschino e perché sì (l'ultimo motivo è il più valido di tutti!).
Adesso però mi rendo conto che l'autrice ha solo appagato il mio lato più oscuro, quello che si scioglie per personaggi mentalmente instabili e con qualche turba cerebrale, della serie "I ♥ psycho".
Ero davvero convinta che avrei sofferto nel vedere Adam - un protagonista buono, onesto e che ha sempre messo Juliette in cima alle sue priorità - doversela vedere con Mr Sociopatico, invece no. Non più di tanto. Forse Adam aveva già raccontato troppo di sé, mentre Warner era rimasto un libro chiuso da cento lucchetti di cui non si trovavano le chiavi. Juliette entra tra le sue pagine macchiate di sangue e dolore e ci fa scoprire un ragazzo che in parte è una menzogna. Warner è spietato, insensibile, indifferente e non potrebbe essere altro che così, perché suo padre, l'esercito e la guerra l'hanno reso incapace di provare compassione.
"La verità è un doloroso promemoria
del perché preferisco vivere tra le bugie"Warner
Juliette e Warner sono simili. Condividono un passato di solitudine, hanno conosciuto il disprezzo, gli abusi e i maltrattamenti, ma se lei tenta di cambiare, lui è ben conscio di non poterlo fare. Entrambi sono la conseguenza di quella stessa catastrofe che sta distruggendo non solo le persone, ma il mondo intero. Catastrofe di cui, secondo me, si sa ancora troppo poco. L'elemento distopico e l'azione spesso vengono assorbiti e messi in ombra da una componente romance dirompente e trascinante e con questo non voglio muovere una critica, ma esprimere quello che per me è proprio un dato di fatto. I romanzi sono sempre narrati dal punto di vista di Juliette, una ragazza che non sa come si sia arrivati a uno stato di tale rovina sulla Terra, ma lo stile - originale, visionario, claustrofobico - dell'autrice, è lo specchio perfetto di una protagonista alla costante ricerca di se stessa e costretta continuamente a fare i conti con il suo "io" più mutevole, insicuro e fragile.
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la serie

1. Shatter Me
Schegge di me (recensione)
2. Unravel Me
3. Ignite Me

le novelle


 1.5 Destroy Me
2.5 Fracture Me
Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

Recensione SIN TITULO di Cameron Stewart

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Ho pensato che per il cervellino stanco che mi ritrovo e per non affaticarlo troppo (sta ancora smaltendo l'anestesia) una graphic novel sarebbe stata perfetta, ma mi sbagliavo. Sin Titulo di leggero non ha proprio niente O_O e io come sempre ho un culo pazzesco nello scegliermi le letture.

SIN TITULO di Cameron Stewart

| Bao Publishing, 10/2014 | pag.168 | € 17,00 |
disponibile gratuitamente in lingua orginale
sul sito sintitulocomic.it

In seguito alla morte del nonno, Alex Mackay trova una sua enigmatica fotografia che lo ritrae con una giovane e attraente sconosciuta. Il nonno, che Alex ricorda come una povera anima persa, conduceva forse una doppia vita? L'ossessione per questa indagine trascina il giovane in un vortice che lo allontana dalla vita di tutti i giorni, fino a vivere un incubo a occhi aperti in cui sogno e realtà si confondono e i traumi infantili rivelano cicatrici ormai dimenticate
Voto:

*possibili spoiler*
Una graphic novel che si fagocita nel giro di un paio d'ore, anche meno a dire la verità, ma vi consiglio di mettervi comodi e di prendetevi tutto il tempo necessario per non farvi sfuggire ogni minimo dettaglio e arrivare all'epilogo con le idee il più chiare possibile. Non sarà facile, vi avviso, il terreno su cui camminerete è buio e accidentato, anche se Cameron ci viene subito in aiuto con uno stile cinematografico e un tratto preciso, netto, dai contorni ben delineati capace di rendere la lettura di Sin Titulo decisamente compulsiva.
Tutto inizia quando Alex va all'ospizio a trovare il nonno e ha l'amara sorpresa di scoprire che è morto ormai da un mese. Ma qualcosa non quadra. Chi è la donna della foto che l'anziano vecchietto conservava in un libro? Cosa significano quei numeri scritti sul fondo? E perché tutti sembrano volergli nascondere qualcosa?


Alex aprirà una ad una tutte le porte di un mondo terribile, in cui il confine tra il reale e il surreale sarà via via sempre più confuso...

Vi dico subito il mio problema con Sin Titulo. Mi piacciono i romanzi surreali, così come mi piacciono i thriller, ma quando questi due generi si mescolano in modo quasi inaspettato, io mi blocco. Era ovvio che Sin Titulo non potesse essere un noir al 100%, troppe cose sono prive di logica, troppe situazioni sono al limite del normale, ma per un attimo ho creduto di trovarmi di fronte al Sebastian Fitzek della nona arte. Lui in fondo rende possibile l'impossibile. In parte lo fa anche Cameron Stewart, perché la chiave di volta della sua storia, per quanto tocchi terreni ben poco concreti, affonda le radici nella psiche dell'essere umano, nei suoi ricordi, nei suoi traumi.
Ma... (e qui c'è il "ma" che ha influito il voto finale) l'autore, per collegare tutti i fili della trama scomoda Platone e la sua teoria delle idee.

Così tutta la storia si trasforma improvvisamente in un viaggio mistico. In creazione e distruzione, in iperuranio e mondo sensibile e Sin Titulo si trova lì, esattamente a metà strada tra l'essere e il non essere.

Il punto è che a me non piace filosofeggiare. Filosofeggiare ad cacchium sì, farlo in modo serio no. Io sono il tipo di lettrice che quando ha tra le mani un noir, un thriller o un giallo pretende una risoluzione il più chiara possibile. Anche provvista di disegnino volendo. Non amo le domande che possono avere più di una risposta, non amo i "ma", i "forse" e i "se". Sono concreta. Pretendo che tutti i pezzi del puzzle finiscano al posto giusto.
Sin Titulo doveva soddisfare tutto questo, ma non ce l'ha fatta. Eppure mi è piaciuto, fino a un certo punto mi ha addirittura stregato con il suo ritmo incalzante, con tutta la sua bella dose di orrore, violenza e cattiveria che scorrono impietose tra le tavole. 

Ma... Ancora "ma".
Per una che non li ama ne ho già detti fin troppi...
Uff...
Diciamo allora che Sin Titulo va semplicemente letto e riletto. Capito e ricapito. Interpretato e reinterpretato.
Purtroppo io non so ancora se a penalizzare il gradimento di questa graphic novel sia stata io coi miei limiti, o l'inesperienza di un autore che ha sicuramente tanto talento, ma che deve ancora capire come sfruttarlo al meglio. Intanto io sto lì. A metà strada anche con il voto.


Vincitore nel 2010
dell'Eisner Award
come Miglior Fumetto Digitale

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Recensione, STRIA di Gigi Simeoni

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Finalmente ho trovato un perfetto titolo di evasione che sono certa piacerà ai nostalgici dei grandi horror di un tempo. E con "un tempo" non intendo di cinquant'anni fa... ma di una ventina abbondante sì ^^
Buona lettura!

STRIA di Gigi Simeoni

 | Bonelli, 2011 collana Romanzi | pag. 300 ca. | € 9,00 |

Chiara si sveglia nel cuore della notte. È sconvolta e si domanda che cosa, da anni, venga a trovarla ogni notte, facendola piangere e urlare. Fabio è un fotoreporter di guerra che, a bordo di un volo che lo riporta in Italia, incontra Chiara. Basta uno sguardo ed entrambi capiscono che quella non è la prima volta che si vedono. La sensazione di familiarità e affetto tra loro risorge prepotentemente, ma quando si sono conosciuti? Per cercare una risposta a questa domanda e per scoprire le radici degli incubi di Chiara, i due iniziano un viaggio lungo l’Italia e nella memoria. Un viaggio allucinante, spaventoso, che li porterà a scoprire quali mostri si annidano nel loro passato...
Voto:

Questo romanzo a fumetti si meriterebbe quattro stelle solo perché leggendolo è riuscito a portarmi indietro nel tempo. Una meraviglia, giuro. Mi sembrava di avere quindici anni, periodo in cui stavo nella fase "esorcizziamo le paure facendocela sotto con quanto di più terrificante esista". Passavo i pomeriggi con la mia migliore amica a vedere Suspiria, Poltergeist, Zombi (e molto altro): lei con le mani sulle orecchie, io sugli occhi. A volte mandavamo avanti le videocassette in modalità veloce, altre volte mettevamo in pausa per commentare quanto fosse reale tutto quel sangue e di cosa potessero essere fatte le cervella che volavano di qua e di là.
Due instabili.
In "Stria" il bravissimo Gigi Simeoni abusa di tutti i cliché del genere e lo fa al meglio. Adesso, senza offesa per Recchioni che è uno degli sceneggiatori a fumetti più quotati del momento, ma tra i due non c'è proprio storia. Simeoni poi è anche disegnatore, un self-made man, quindi ha un'innegabile marcia in più e io sono ufficialmente una sua fan!
Ma parliamo di Stria. Stria è un'opera di oltre trecento pagine che è costata al suo creatore due anni di lavoro e ricerche. Ambientata per buona parte nell'alta Val Trompia in Lombardia, a Marmentino, un piccolo paesino pre-montano, racconta la storia di Chiara e Fabio e in un alternarsi di passato e presente ricostruisce quanto successo durante l'estate che cambiò per sempre le loro vite.


L'infanzia dei protagonisti e del loro amico Alfredo, con cui formavano l'inossidabile trio delle Aquile, ha il sapore di romanzi come Stand By Me di Stephen King. C'è la scoperta dell'amicizia, la voglia di avventura, il bisogno di sentirsi parte di un gruppo. Ci sono i racconti intorno al fuoco, le passeggiate tra i boschi, i primi baci.
Poi improvvisamente succede qualcosa. Succede che crescono, che l'infanzia lascia il posto all'adolescenza e sentimenti come l'invidia e la gelosia diventano stranamente e improvvisamente familiari. Familiari come le leggende che popolano quei luoghi, storie di streghe dalle zampe caprine, leggende di esseri crudeli che divorano vittime innocenti senza pietà. Sono incubi che diverranno realtà e che popoleranno il presente di Chiara e Fabio, almeno finché non riusciranno a far luce su quanto successo estirpando così il Male che li consuma.


Non dico altro proprio perché Stria (che nel dialetto locale significa strega) è abbastanza prevedibile e leggendo qualche parere in rete ho notato che è amatissimo o al contrario criticatissimo. Le mezze misure non esistono più. A me senza dubbio è piaciuto, è vero che non offre niente di innovativo, ma i cliché se usati bene hanno un grande potere sul lettore.
Qui abbiamo una splendida ambientazione, personaggi caratterizzati al meglio soprattutto nella parte che racconta la loro fanciullezza (per l'età adulta si poteva fare qualcosa di più...), e richiami al folklore locale pieni di suggestioni. Non c'è tantissima suspense, e il finale è leggermente frettoloso, ma Stria è soprattutto il tipo di horror che spia i mostri che albergano nei cuori delle persone e li porta alla luce. 


E ricordate "Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. E se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l’abisso vorrà guardare dentro di te."[Nietzsche]


Recensione, QUELLA VITA CHE CI MANCA di Valentina D'Urbano

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Mi ero portata il libro della D'Urbano in ospedale, ma è stato un bene che non l'abbia letto in quel momento o sarei finita in rianimazione attaccata all'ossigeno.
Adesso che sono a casa, adesso che sono tornata a leggere con piacere, me lo sono gustata dalla prima all'ultima pagina e vi dirò... forse una bombola d'ossigeno mi avrebbe fatto comodo.

Quella Vita Che Ci Manca di Valentina D'Urbano

| Longanesi, 2014 | pag. 332 | € 14,90 |

Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima - ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo - e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. Questo è un romanzo sull'amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull'unico altro amore che possa competere quello che irrompe come il buio in una stanza.
Voto:

Sei bella. Sei rimasta come ti ricordavo. Non mi importa di come ti vedono gli altri, di quello che dicono. Tu per me sei puro istinto, sopravvivenza. Sei il pezzo di vita che mi manca.

Quella Vita Che Ci Mancaè uno di quei romanzi in grado di consumarti. Ti abbassa le difese immunitarie, ti sballa la pressione, ti fa salire la temperatura...È una di quelle storie che ti prende il cuore, la testa, il fegato, ti si arrovella nello stomaco e alla fine ti si cementa nelle ossa.
Adesso lo so. La Fortezza, quel quartiere che non esiste ma che è lo specchio del degrado e del malessere delle nostre città, è un posto in cui vorrò tornare per scoprire i drammi di chi ci vive. Per scoprire se tra la spazzatura e la polvere c'è spazio per la felicità, se il dolore e la povertà possono inquinare la speranza, e se i lieto fine esistono solo nelle favole.

Tra queste pagine prende vita la storia di Delia e Valentino. Lei, ventisettenne incasinata ma non troppo, s'innamora del ragazzo sbagliato, perché chi nasce, cresce e vive nella Fortezza, "sbagliato" lo diventa per forza. La sporcizia ti entra nel sangue fino a contaminarti il dna e Valentino, giovane, buono e disonesto per necessità, è quello che non è. Quello che non vuole essere.
Ma questo romanzo, più che una storia d'amore, più che la storia di Valentino e Delia, è la storia della famiglia Smeraldo, di Mamma e dei suoi quattro figli, Anna, Vadim, Alan e Valentino che coi loro tre padri diversi sono soli più che mai. Ma sono una famiglia, si amano senza dirselo, si proteggono nonostante i cazzotti e le parolacce. Sopravvivono, tirano avanti, e fanno di tutto per non mostrarsi deboli e vulnerabili.
Ognuno ha il suo fagotto di dolore, il suo album senza foto perché sono più i ricordi da dimenticare che quelli da immortalare. Anna è quasi totalmente votata alla famiglia, alla casa, alle cure di Vadim che dietro al fisico di un bellissimo ventenne nasconde l'anima di un dodicenne. Lui è l'unico che si concede certi lussi come quello d'innamorarsi e credere che possa funzionare. Ma l'amore forse è l'unico salvagente nella Fortezza, l'unica cosa in grado di darti aria e ossigeno, ma così come può salvarti, può anche farti colare a picco.
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- Il rumore dei tuoi passi
- Quella vita che ci manca
(ogni storia è autoconclusiva)
Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

Weekly Recap #115

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Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Buon sabato popolo del web! Non avendo un tubolo da fare e non potendomi muovere da casa, essere puntuale con questa rubrica era davvero il minimo.
Però sinceramente sto iniziando a essere un po' insofferente. E' dal 4 Novembre che non metto il naso fuori da casa, se non per entrare e uscire dall'ospedale, e non ne posso più. Allo stesso tempo se penso che il primo Dicembre dovrei lavorare mi sento male. E non perché non ci voglia andare, ma proprio perché non so se fisicamente ce la potrò fare. Va be'... incrociamo le dita, apriamo un libro e non pensiamoci più!

New Entry


Anche questi titoli sono il frutto, per la stragrande maggioranza, di scambi... che dire?! Ormai sono una scambista di professione!

  

Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adamsè una pietra miliare della fantascienza ed era una vita che volevo sbattere il naso tra le sue pagine. Il bello è che non so se potrà piacermi, perché il film nemmeno sono riuscita a vederlo tutto. Al contrario sono sicura - o almeno spero - che mi piacerà Marina di Zafon. E' vero che l'ultimo romanzo che ho letto dell'autore spagnolo (Il Prigioniero del Cielo) non mi ha entusiasmata troppo, ma su questo ho alte aspettative. Non so invece cosa aspettarmi da Sconosciuti di Megan Hart. Si accettano scommesse!

  

Bianca Come il Latte Rossa Come il Sangue è il primo libro che ho ricevuto da BookMooch. Di Alessandro D'Avenia non ho mai letto nulla, l'ultimo uscito non mi ispira nemmeno troppo, e così ho colto la palla al balzo, anche perché ho sempre rimandato la visione del film proprio per non rovinarmi la lettura.
Un'altra autrice che non posso non scoprire è Margaret Mazzantini, avrei voluto recuperare Venuto al Mondo ma mi sono accontentata di Non Ti Muovere. Anche in questo caso a ruota ci scatta la visione del film!
Chiedi alla Polvere di John Fante è un classico che non potevo non sfoggiare sulla mia libreria e sono anche sicura di averlo letto, ma la memoria a volte mi gioca brutti scherzi... Poco male, al massimo me ne ritroverò due copie...




Bene, anche per oggi è tutto! La convalescenza sta dando qualche frutto, domani vi parlerò del romanzo breve di un autore esordiente e in settimana di Ho Lasciato Entrare la Tempesta di Hannah Kent. State sintonizzati!

Space Runner di Daniele Federico

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Nove giugno 2234. La nave da ricognizione Mercury ritrova presso la galassia di Larterus una navetta monoposto di origine terrestre; al suo interno un essere umano criogenizzato.
In un mondo in cui i sentimenti sono oramai dimenticati, il comandante Haven si trova faccia a faccia con Daniel, un ragazzo privo della sua memoria e proveniente da un'altra epoca.
Le seguenti indagini svelano gli avvenimenti e lo scopo della missione "Space Runners" a cui Daniel aveva preso parte. Una missione che interessa al comandante molto più di quanto egli creda...


Ogni tanto è giusto fare outing e questo è uno di quei momenti. Parlare dei libri mi viene abbastanza facile, sicuramente non sempre riesco a trasmettere tutto quello che vorrei, però mentre lo faccio (bene o male che sia) mi sento a mio agio. Quando invece devo parlare di fumetti, graphic novel e racconti mi trovo in grande difficoltà.
Oggi avrei voluto recensire un romanzo breve (o racconto lungo) ma non so da che parte iniziare, quindi farò una semplice chiacchierata con voi.
Sono una lettrice "diesel", perché anche se pretendo di partire con la quinta ingranata, per sentire un libro, per portarmelo dentro, ho bisogno di tempo e pagine.
In questo momento forse dovrei essere in cucina a farmi due spaghetti, invece sto qui, perché quando due giorni fa Daniele mi ha scritto qualcosa è scattato. Qualcosa che non scatta quasi mai, perché sono rea confessa di iniziare 3000 romanzi d'esordio e di mollarne 2999.
Ieri sera invece vado a dormire, apro l'epub per pura curiosità, e - miracolo! - lo finisco. Così, senza accorgermene. È vero che saranno meno di cento pagine, ma hanno quel "non so che" che ti spinge ad andare avanti.
Space Runners sembra la bozza di una sceneggiatura più ampia, di qualcosa che si potrebbe sviluppare in modo quasi ambizioso, e nonostante uno stile asciutto, quasi scarno - diciamo pure asettico, ma in modo volontario e consapevole - ti fa riflettere.

Siamo nel futuro, anno 2234, e una nave spaziale in ricognizione recupera un'astronave monoposto con all'interno un uomo criogenizzato. Attraverso gli hard disk da cui vengono estrapolati dati e conversazioni il Capitano J. Haven ricostruisce quanto accaduto allo Space Runner lanciato ai confini dell'Universo nel 2114.
Il libro è un insieme di dialoghi e referti, non vengono descritti sentimenti, stati d'animo, eppure è tutto decisamente claustrofobico: c'è ansia, angoscia, disperazione.
Alla fine Space Runner è una riflessione amara sui limiti dell'uomo, avrei voluto di più, avrei voluto più dettagli, ma non sono rimasta delusa. Se posso muovere una critica, i dialoghi tra Daniel (l'uomo criogenizzato) e Claire (un'altra Space Runner) a volte sono un po' troppo scarni e stucchevoli, però l'idea, la struttura a dossier, e il messaggio finale, fanno sì che promuova questa piccola opera d'esordio. Non saprei darci un voto, ma posso dirvi che non mi ha lasciato indifferente.

Fine delle chiacchiere. Non so dove arriveranno queste mie parole, non so se serviranno a qualcuno, ma almeno ho fatto outing.
Ah, un'ultima cosa.
Daniele è un autore esordiente, ma è anche un ragazzo che conosce molto bene il cinema avendo lavorato agli effetti speciali di film come Harry Potter, I Guardiani della Galassia, Capitan America... insomma, come si dice dalle mie parti, "non è l'ultima ruota del carro". Spero che questo suo racconto sia il primo di tanti e chissà... magari in futuro avrà sviluppi inaspettati. In bocca al lupo.

Recensione, HO LASCIATO ENTRARE LA TEMPESTA di Hannah Kent

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Buon pomeriggio lettori del web!
Oggi si cambia registro e si parla di una storia vera ambientata in Islanda nella prima metà del 1800. E' una storia che ferisce, ma è anche una storia narrata con grande eleganza e minuzia di particolari. Personalmente non posso fare a meno di consigliarvela!

Ho Lasciato Entrare la Tempesta di Hannah Kent

| Piemme, 2014 | pag. 347 | € 17,50 |
Strega, seduttrice, colpevole, assassina: Agnes Magnusdottir è accusata di molte cose. Perché nell'Islanda dell'Ottocento - immersa nella nebbia come in mille superstizioni - lei, con la sua bellezza, il suo animo ribelle, la sua intelligenza troppo vivace, è diversa da tutte. Diversa anche per l'uomo che si è scelta: Natan Ketilsson, un uomo più vicino ai diavoli dell'inferno che agli angeli del paradiso, come mormorano nel villaggio, capace di risuscitare i morti con pozioni a base di erbe conosciute solo da lui. E ora che Natan è morto, ucciso da diciotto coltellate, il villaggio decide che la colpevole dell'efferato omicidio non può essere che lei, Agnes. La donna che lo amava. E mentre, ormai condannata, attende la morte per decapitazione, Agnes racconta la sua versione della storia alle uniche persone amiche che il destino le concede nei suoi ultimi giorni: la moglie del suo carceriere, e un giovane e inesperto confessore. E anche se la morte sarà la fine inevitabile, per Agnes la vita continua altrove: nei pensieri, nei sogni, nelle storie che ha letto, nell'amore per Natan. Le cose che appartengono soltanto a lei, e che nessuno potrà toglierle.
Voto:
Dicono ch’io debbo morire. Dicono che ho sottratto il respiro agli uomini, e che adesso debbo subire la stessa sorte. E allora immagino che siamo tutti come fiammelle di candele accese, scintillanti, tremule nell’oscurità, e poi immagino l’ululato del vento, e nel silenzio della stanza sento dei passi, passi che si avvicinano minacciosi, che vengono a soffiare su di me e a ridurre la mia vita a un refolo di fumo grigio.
Avevo finito di dire nel precedente post che sono sempre a mio agio quando parlo di libri, ed ecco che mi ritrovo tra le mani un romanzo di cui vorrei parlarvi al meglio e non ci riesco. Sì, avete capito bene... sono in difficoltà.
 Il punto è che Ho Lasciato Entrare la Tempestaè uno di quei libri che definirei importanti. Per com'è scritto, per la storia che racconta, per il minuzioso lavoro di ricerche che ha alle spalle.
L'autrice, una giovane esordiente non ancora trentenne, è stata bravissima, ma già a scrivere "bravissima" mi sento banale e scontata, e io non vorrei nulla di banale e scontato in queste poche righe.
Solo che mi sento quasi in imbarazzo. Come quando sono davanti ai miei autori preferiti, vorrei far loro mille domande e poi mi si attorciglia la lingua, la salivazione parte per la tangente e io devo ringraziare l'Altissimo per le due parole che sono riuscita a spiaccicare a stento. Ecco, in questo caso sono le mani a tentennare sulla tastiera. Tentennano perché quella di Agnes Magnúsdóttir è una storia vera, ed è una storia che strazia e annienta.
Condannata a morte per l'omicidio di Natan Ketilsson e in attesa che il boia cali l'ascia sul suo collo, Agnes racconta alle uniche persone che sente vicino la sua versione dei fatti.
È una Via Crucislenta e sofferta e insieme a padre Tòti, il pastore che Agnes ha scelto per accompagnarla con fede al patibolo, c'ero anch'io.
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Recensione, IRRAGGIUNGIBILE di Abbi Glines

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Lettura post operatoria. Mi serviva qualcosa di poco impegnativo e una cosa è certa, meno impegnativo di questo c'è solo Carosello.
Sarò breve comunque, parlare male di un libro di Abbi Glines è un po' come sparare sulla Croce Rossa.

Irraggiungibile di Abbi Glines

| Mondadori, 2014 | pag.224 | € 14,90 |  serie Rosemary Beach #1 |

Rush Finlay ha ventiquattro anni, è sexy e arrogante, e nessuno riesce a dirgli di no. Blaire Wynn ha solo diciannove anni, è splendida, innocente e off limits: è figlia del nuovo patrigno di Rush. Quando Blaire, alla morte della madre, lascia la sua fattoria in Alabama e si trasferisce in Florida dal padre che non vede ormai da anni, trova ad attenderla solo Rush, il fratellastro fascinoso e inaffidabile, con cui dovrà trascorrere l'estate. Blaire non è preparata a quel mondo pieno di lusso e tentazioni, e soprattutto a quella potente attrazione, impossibile da contenere, che la trascina verso Rush... Perché la felicità sembra sempre così irraggiungibile?

Voto:

RECENSIONE V.M. 18
Ai tempi in cui lessi The Vincent Boys pensavo che solo la lobotomizzazione avrebbe potuto riportarmi sulla strada di Abbi Glines, invece ho capito che anche un intervento chirurgico, l'anestesia e gli antidolorifici possono farti fare cose di cui poi non risponderai se non in presenza del tuo avvocato. Io, il mio, ce l'ho qui vicino, sappiatelo.

Allora... Irraggiungibile. Premetto che per me l'unica cosa irraggiungibile è la mente deviata di questa autrice che secondo me potrebbe giusto andare a sceneggiare Beautiful, ma Abbi ti prego, piantala di scrivere stronzate libri. Non sei capace, fattene una ragione. Punti tutto sul sesso e lo fai anche nel modo più squallido possibile, perché i tuoi protagonisti sembrano degli squilibrati ninfomani.

Invece il senso del titolo mi sfugge proprio, perché i due protagonisti sono particolarmente raggiungibili (per non dire accessibili) da tutte le parti sotto tutti i punti di vista. Ma non soffermiamoci su queste sottigliezze e scopriamo queste perle di personaggi.

Lui, Rush, è un ventiquattrenne perennemente in fregola, infatti ogni volta che la protagonista lo spia dalla finestra è impegnato a dare colpi d'anca alla fortunata di turno. E' viziato, arrogante e ricco da fare schifo.
Lei invece, Blaire, è la tipica ragazza di provincia, semplice e ingenua. Grandi tette, culo piccolo, maglie scollate e pantaloncini corti (mi sembra pure sbilanciata la ragazza) e una faccia che dice, Oddio, ma perché tutti mi guardano in quel modo? a cui segue la faccia che ci accompagnerà per mezzo libro, Oddio, ma perché Rush tromba tutte tranne me?
Avete capito il genere? 
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Weekly Recap #116

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Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Buon sabato a tutti bella gente,
oggi è una bellissima giornata uggiosa, ma finalmente, dopo quasi un mese di malattia, metterò il naso fuori casa! Giuro, non ne potevo più! Quindi stappiamo una bella boccia di vino e brindiamo all together!
glu...
glu.....
glu.......
Ahhhhh!!!
Bene, adesso si può iniziare!

New Entry


Per chi mi segue su Facebook queste new entry non sono per niente new, ma ho voluto suddividerle in vari post e avere così un pretesto in più per chiacchierare il sabato.
Tra l'altro con gli scambi mi sono fermata. Dicembre è un mese che voglio evitare come la peste per spedire, perché se le Poste fanno pena, sotto le feste lo fanno più che mai! E poi diciamolo... mi sono rifornita a dovere!

 

Il Demone Bianco di Bernard Minier, romanzo - acclamatissimo - di questo autore francese esordiente. Sì francese. I francesi mi perseguitano, cosa ci posso fare? Sarà perché ne ho uno in casa che mi ronza intorno da 18 anni?
Comunque ho la testa dura e voglio riprovarci. Colpa della trama, scrivetemi "serial killer" e io non capisco più niente, ho un debole per gli assassini seriali, la loro psicologia mi ha sempre intrigato e... e niente. Devo leggere questo libro!
Il Bosco della Morte di Susanne Staun tratta invece traumi rimossi e anche qui... datemi dei drammi psicologici e io ci sguazzo!
In questo periodo però non sono in fase thriller, quindi entrambi dovranno aspettare il loro momento.

 

Ed ecco le mie due chicche. Bed Time di Alberto Marini e I Vivi I Morti E Gli Altri di Claudio Vergnani. Sento che adorerò entrambi, anche se per motivi diversi. Il primo è un thriller/horror sottile, psicologico, gioca con le paure dell'uomo, è quasi infimo, mentre il secondo fa uso delle creature tipiche di questo genere: gli zombi! Ho letto qualche estratto e non ho potuto fare a meno di recuperarli entrambi.
Noticina: Bed Time, come la maggior parte dei thriller Mondadori, è approdato nella storica collana Il Giallo Mondadori (serie EXTRA) a soli € 5,90. Se lo trovate nell'usato risparmiate anche di più!


First Impression

Visto che mi capita sempre più spesso di iniziare libri pur sapendo che non li finirò mai, ho pensato di condividere con voi le mie prime impressioni. Per molti potrebbe sembrare una perdita di tempo e posso anche capirlo. Anni fa non mi sarei mai sognata di cominciare un libro se l'intenzione non era quella di finirlo, ma adesso me ne frego. Mi piace farmi un'idea anche se approssimativa su trama e stile, e catalogare il romanzo in "potrebbe piacermi" o "mi farà sicuramente schifo".
Vediamo le prime impressioni di questa settimana.

  

Allora... sul blog di Nina (questo) si è parlato di Meagan McKinney... ok rettifico, io ne ho parlato in un commento, ma poi la cosa mi si è ritorta contro perché mi è venuta una voglia matta di leggere un romance gotico simile a Notte Dopo Notte. Non ne ho trovati. Ho cercato in lungo e in largo, ma ciccia, e così ho ripiegato su un altro libro dell'autrice, sperando in un colpo di fulmine che - ahimé - non è arrivato. Sigh...
Va però detto che Sortilegio d'Amoreè abbastanza introduttivo con tutta una menata storia di leggende, rituali, incantesimi e cavolate varie. Sinceramente non ero in vena, anche se lo stile della McKinney è impeccabile. 
Vedremo se riuscirò a continuarlo, per ora è in stand by.

Essendo sempre in fissa con il gotico e visto che Virginia Andrewsè nota per le sue storie cupe e malate, mi sono buttata su Il Seme dell'Odio. Il problema è che la Andrews può scrivere frasi bellissime ma anche stronzate colossali.
Esempio.
"Devi perdonare il tuo papà per come si comporta," cominciò la nonna stringendomi forte perché non prendessi freddo. "è quello che è e non può cambiare, come il sole non può evitare di sorgere e tramontare, come le puzzole non possono evitare di puzzare..."
A puzzole mi sono bloccata.
A puzzare ho chiuso il libro. °___°
Quella stava facendo un discorso serio... quasi poetico, perché insomma il sole che sorge e tramonta è una bella immagine... cosa c'entrano le puzzole?
E' vero che mi piace questa donna proprio perché non è del tutto normale, ma una scelta sbagliata di vocaboli può farti depennare una lettura.
Così l'ho salutata.

Sono andata su Google, ho digitato "romanzo gotico" e mi è uscito L'Abito da Sposo di Pierre Lemaitre. Ecco, questo non è male. Nessuna scintilla nemmeno stavolta, ma Lemaitre ha un tipo di narrazione che senza dire mai troppo ti fa intuire che c'è del gran marcio tra le righe. Finisce nella pila "potrebbe piacermi". 

Ovviamente vi parlo di questi libri anche per ricevere consigli, magari sono bellissimi e in questo caso dovete assolutamente dirmelo! Non sia mai che faccia l'errore del secolo mollandoli senza ritegno quando avrei potuto amarli incondizionatamente! 

Alla prossima!

Recensione in Pillole #10

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Avevo preparato qualche surrogato di recensione prima di andare in ospedale con l'intenzione di proporvene una ogni tanto, ma poi tutto è andato a farsi benedire e quindi eccomi qui, a tappare i buchi dovuti a mio attuale stato di shock.
Ebbene sì... sono tornata a lavorare °____°


Sangue Apache di Nora Roberts

| Harlequin Mondadori 1992 - 1994 | 
Jake Redman e Sarah Conway si incontrano durante un violento attacco indiano, nel selvaggio West di fine Ottocento e della corsa all'oro.
Lui è un avventuriero, forte, bello, coraggioso e indomito, con sangue apache nelle vene.
Lei è una fanciulla elegante e raffinata, appartenente a una buona famiglia di Philadelphia e cresciuta in un severo collegio di suore.
Ciononostante, sembra determinata a fare di quello sperduto avamposto di frontiera la sua casa, e Jake, che tenta invano di resistere alla crescente attrazione che prova per lei, scopre che in realtà Sarah ha l'anima di una vera pioniera.


Voto:

Pur amando il romance storico e pur apprezzando Nora Roberts, questo libro non mi ha convinto più di tanto. Voglio però mettere le mani avanti e dirvi subito che le storie con gli indiani non mi fanno particolarmente impazzire, però amando gli opposti che si attraggono  (lui è un selvaggio mezzosangue, lei una fighetta di buona famiglia) ci sono cascata anche perché Nora Roberts è bravina.
Avendolo letto un bel po' di anni fa non scendo nei particolari, ma una cosa mi è rimasta impressa. Il finale. Uno dei finali più dolci/amari che un romance mi abbia mai regalato e conoscendomi avrei dovuto essere contenta... invece no. Questo finale alla fine è anche più stucchevole di un epilogo in cui mi devo sorbire lei incinta di venti gemelli e lui che la guarda trasognato con in braccio i dieci eredi già sfornati. Nora mi spiace. Stavolta non è andata.


Piccole Confusioni di Letto di Emily Giffin

| Piemme, 2006 | pag. 376 | € 10,50 |
Rachel e Darcy, migliori amiche da sempre. Rachel, la brava ragazza, un po' chiusa e sognatrice, e Darcy, quella nata con la camicia, rigorosamente firmata, che da piccola non ha mai dovuto mettere l'apparecchio ai denti e aveva tutti i ragazzi che voleva, tanto che ora, non ancora trentenne, porta al dito un anello di fidanzamento grande quanto un cocomero. Rachel non aveva mia pensato di poter condividere qualcosa con Darcy, né i suoi vestiti alla moda né tanto meno Dex, il suo fidanzato. Eppure, quando, un giorno, si risveglia tra le braccia del futuro maritino, Rachel capisce di averla combinata grossa.

Voto:

Questo romanzo mi ha confermato che io e i chick lit viaggiamo su binari che raramente si incroceranno. Peccato. Se avesse avuto la struttura del romance secondo me l'avrei adorato, invece dover seguire l'iter della protagonista (scappatella, senso di colpa, innamoramento, bla bla) attraverso le sue pippe mentali a un certo punto mi ha annoiata. E il punto è uno solo. Chi scrive chick lit vuole far sorridere, vuole divertire, vuole strappare una risata e se non ci riesce allora ha fallito. Ma ho la mia parte di colpe, io sono una lettrice anti Bridget Jones tanto per farvi capire con chi avete a che fare. Cioè... io odio proprio Bridget Jones, almeno quanto amo Darcy. Quindi se avete una testa meno bacata della mia probabilmente vi piacerà. Se però non siete sufficientemente curiose c'è sempre il film (che non è comunque sta gran cosa!).


Alla prossima!

Goodreads Choice Awards 2014

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Come di consueto ripropongo il Best Book dell'anno secondo Goodreads, un po' per curiosità, e un po' nella speranza di scoprire qualche bel titolo che potrebbe essermi scappato e che si spera sia stato anche pubblicato in Italia!
Pronti a curiosare?
Vi lascio anche il link al Goodreads Choise Award del 2013, anche perché nel corso del 2014 sono usciti diversi titoli premiati dai lettori del web, tipo The StoryTeller di Jodi Picoult (Intenso Come un Ricordo, Corbaccio), Life After Life di Kate Atkinson (Vita Dopo Vita, Casa Editrice Nord), Doctor Sleep di Stephen King e NOS4A2 di Joe Hill (stessi titoli per Sperling & Kupfer) e altri che sicuramente riconoscerete a colpo d'occhio. Ma non perdiamoci in chiacchiere e scopriamo i titoli più amati del 2014.


Best Fiction


Pubblicati in Italia


Nota: Ovviamente voglio il romanzo di Rainbow Rowell, perché dopo Per Una Volta Nella Vitaè diventata la mia autrice guru nel genere romance young adult, e anche se Landline Goodreads l'ha classificata come fiction, va bene uguale, qualsiasi cosa scriva finirà sul mio comodino!
Il romanzo di Liane Moriarty invece non è ancora apparso sui nostri scaffali, ma l'autrice non è del tutto sconosciuta in Italia. Nel 2012 la Feltrinelli ha pubblicato In Cerca di Alice, una storia sulla falsa riga di Zenzero e Cannella di Sarah-Kate Linch e Ti Ricordi di Me della Kinsella.
Gabrielle Zevinè l'unica a essere stata tradotta subito dalla Nord, ma non so... a me La Misura della Felicità non ha mai convinto del tutto. Dovrò ricredermi?

 Mistery & Thriller


Pubblicati in Italia

 

Nota: Be', be'... c'è bisogno di dire qualcosa? Mr Mercedesè in wish list, ma come per tutti i romanzi di Stephen King aspetto da brava bambina le edizioni economiche, perché il mio portafoglio se no si suicida buttandosi in picchiata giù dalla borsa.
Non posso esprimere nessun giudizio su Robert Galbraith (ovvero J. K. Rowling) dovendo ancora leggere Il Richiamo del Cuculo, ma non ho dubbi sul talento di questa autrice che a quanto pare convince anche quando deve scrivere thriller .
Del romanzo su Veronica Mars non c'è invece ancora nessuna traccia in Italia, ma non ne sento nemmeno la mancanza.

Historical Fiction


Pubblicati in Italia

 

Nota: Tutta la Luce Che Non Vediamo di Anthony Doerrè un romanzo che è passato in sordina. Pochi i commenti sugli store online, quasi nulle le recensioni nel web, eppure ha una trama davvero interessante (leggetela qui se vi va) e credo proprio che sarà una delle mie letture del 2015.
Non si sa nulla del romanzi di Sue Monk Kidd, mentre non stupisce il terzo posto di Ken Follett che con I Giorni dell'Eternità conclude the Century Trilogy iniziata con La Caduta dei Giganti a cui è seguito Mondo Senza Fine.

 Fantasy


Pubblicati in Italia


Nota: Di Deborah Harkness ho il primo libro della trilogia All Souls portata in Italia dalla Piemme che ha pubblicato Il libro della Vita e della Morte e L'Ombra della Notte. Ho aspettato a recuperare il secondo, ma non appena la Casa Editrice annuncerà la conclusione della serie mi ci butterò a pesce! Piemme... fai la brava, dai!
La Fanucci ha invece fatto uscire tempestivamente Parole di luce il secondo romanzo de Le Cronache della Folgoluce preceduto da La Via dei Re. Purtroppo non fa per me... troppo fantasy. 

 Science Fiction


Pubblicati in Italia

 

Nota: Voglio L'Uomo di Marteè ufficiale. E' vero che non leggo tantissimi romanzi di fantascienza ma non nego che mi ispirino sempre parecchio. 
Al contrario non credo che leggerò altro di Hugh Howey, Wool non mi aveva particolarmente entusiasmata.

 Romance

 

Nota: Poteva Diana Gabaldon non vincere? Poteva? No, non poteva. Sicuramente la serie tv (che riprenderà ad Aprile 2015) ha dato una nuova spinta alla serie Outlander, ma non c'è niente da fare: questa donna ha talento da vendere e a noi non resta che aspettare la pubblicazione dell'ottavo libro.
Sono abbastanza curiosa di leggere il romanzo della Hoover, mentre J.R.Ward mi ha un po' stancata. Sinceramente la famosissima serie de la Confraternita del Pugnale Nero degenera un po', e alla lunga i suoi libri mi sembravano tutti uguali per cui l'ho droppata senza pietà. Adesso i fan mi accuseranno di eresia, lo so... ma The King sarebbe il dodicesimo romanzo, insomma non vi siete già stancate? :P

 Horror


Pubblicati in Italia


Nota: Sempre velocissima la Longanesi a pubblicare i romanzi di Anne Rice e con Il Principe Lestat siamo all'undicesimo romanzo de Le Cronache dei Vampiri. Io ho letto solo il primo, il famosissimo Intervista col Vampiro e me ne pento, ma ho proprio un problema con le serie lunghe eterne, non ci posso fare niente.

Graphic Novel & Comics


Pubblicati in Italia


Nota: Ecco il mio nuovo amore al secondo posto. Il terzo volume di Saga di Brian K. Vaughan disegnato dalla fenomenale Fiona Steples. E' proprio con questo albo che mi sono ufficialmente innamorata della storia e dei personaggi. 
Al primo posto il quarto volume di Serenity, serie che se non sbaglio aveva iniziato a pubblicare la BD per poi interromperla, correggetemi se sbaglio... 

Romanzi d'Esordio


Nota: Nessuno tra questi romanzi è ancora uscito in Italia.
Allora... Red Risingè il primo libro di una nuova trilogia di genere fantascientifico, ma sinceramente... abbiamo bisogno di nuove serie? No. Magari se finissimo quelle in corso sarebbe cosa buona e giusta.
Cruel Beautyè l'ennesima rivisitazione de La Bella e la Bestia in chiave fantasy, romance, paranormale... e anche in questo caso abbiamo a che fare con il primo libro di una nuova trilogia. Stesso discorso per Sweet Addiciton serie romance tutta da scoprire (?) e primo libro di una nuova serie che durerà non so quanti libri.

Young Adult Fiction


Pubblicati in Italia


Nota: A parte L'Estate dei Segreti Perduti che ho volutamente evitato e che continuerò ad evitare, io voglio gli altri due. Voglio Stephanie Perkins in Italia (e per fortuna arriverà con Anna and the French Kiss) e voglio Lauren Oliver!

Young Adult Science Fantasy Fiction


Pubblicati in Italia

 

Nota: Non è che mi trovi molto d'accordo con queste votazioni. Tralasciando Cassandra Clare che è amata in tutto il mondo e in tutte le galassie e che a me non ha conquistato conL'Angelo (della serie Origini di Shadowhunters), ma Hollow City (qui la recensione) mi ha proprio deluso. Il primo romanzo  è bellissimo, ma questo è ripetitivo, lento, prevedibile... Scritto bene per carità, ma inserirlo tra i migliori titoli del 2014 proprio no (altrimenti come sono gli altri?).
Anche su Cress ho delle perplessità. Molto carino Cinder (qui la recensione), ma il seguito, Scarlet (qui la recensione), sta tre passi indietro, quindi se non c'è stata una nuova impennata non saprei che pensare. A me poi prende male leggere questi libri a distanza di anni, quindi ho già il dente avvelenato a priori... non fateci troppo caso se ogni tanto sclero!

* * *

Bene, anche per quest'anno è tutto! Che mi dite? Aspettate qualcosa in particolare, avete titoli da consigliarmi o altri da depennare? Fatemi sapere, io sono qui, con le orecchie in modalità Dumbo!

Weekly Recap #117

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Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Si vede che sono tornata a lavorare, vero? Infatti, come di consueto, eccomi in ritardo con la rubrica del sabato! Yeee, tutto sta tornando alla normalità, bello eh?
Sto anche entrando nella modalità "ilnatalemirincoglionisce", infatti vedo ovunque lucine, palle colorate, festoni, alberelli e sto iniziando a non capire più niente con un po' di anticipo rispetto al mio solito!
Ma torniamo a noi e ai nostri libri!

New Entry


Ecco uno degli ultimi malloppi che ho da mostrarvi. Sono tutti titoli che mi esaltano ispirano per motivi diversi, due in particolare non vedo l'ora di iniziarli. 

  

Eccolo qua! 14 di Peter Clines ha scalato le vette delle mie priorità. A parte che è bellissimo da vedere e da toccare (lucchetto lucido, copertina ruvida al tatto, colori dall'effetto anticato...), ma avete letto la trama? Mi ricorda le storie claustrofobiche di Sebastian Fitzek ma con qualche spruzzata horror. Confido di parlarvene al più presto e spero *dita incrociate* che non mi deluda. Intanto sul sito della Multiplayer trovate un'allettante anteprima. Cliccate qui.
Ken Follett mi piace, l'ho sempre detto e sempre continuerò a dirlo. Anche i libri che non sono chissà che meraviglia si leggono con piacere, scivolano via che è una bellezza, per cui ho recuperato Nel Bianco che tra l'altro parlando della diffusione del virus Ebola risulta non attuale, di più!
Carlo Lucarelli invece è un po' una sfida, non so se potrà piacermi e sinceramente avrei voluto leggere altro di suo, ma la trama di Il Sogno di Volare non è male e poi posso non scoprire un autore che ambienta le sue storie a Bologna? Non sia mai!

  
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Fiore di Neve e il Ventaglio Segreto di Lisa Seeè l'altro romanzo da cui mi aspetto tantissimo! Internet Apocalypse sembra anche lui molto interessante e si pone una domanda decisamente angosciate. Cosa succederebbe se l'intero world wide web sparisse? Cioè... parliamone... °__°
Ultimo titolo Un Regalo Per Te di Nora Roberts. Attenzione, non è un romanzo, ma una mini serie composta da tre storie già uscite nella collana Harmony e per l'esattezza Bianco Natale, Canzone di Natale e Un  Dono dal Cielo. Non so, non amo le antologie, ma ho voglia di buoni sentimenti, di cose semplici, di personaggi senza traumi da superare e forse questo titolo potrebbe mettere d'accordo tutte le mie esigenze.

Le Mie Letture

  
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Settimana magra, anzi no, magrissima! Il ritorno in ufficio mi ha destabilizzata e così ho pensato bene di darmi a qualche lettura soft. Mai pensata fu più sbagliata. Credo che per un po' dovrò allontanarmi dai romance new adult o ne andrà della mia salute mentale. Questi libri a volte mi fanno salire la pressione dal nervoso e non va mica bene!
Il Ragazzo che Entrò dalla Finestra e si Infilò nel Mio letto è il primo romanzo nella storia dell'editoria ad avere il titolo che è anche trama. °____° In effetti non andrei oltre, perché non c'è altro da sapere. E' la solita storia. Lei bellissima, ma piena di problemi e complessi. Lui fighissimo che la ama da una vita. Quindi? Che si mettessero insieme e la piantassero di rompere a noi lettrici! Va bene farsi delle pippe mentali, va bene essere in crisi adolescenziale, va bene essere sfigati, ma a tutto c'è un limite!
Altra autrice che secondo me ha dei seri problemi è la Redmerski. Allora... o ha scritto Il Confine di un Attimo sotto l'uso di sostanze stupefacenti o ha iniziato a farne uso dopo. Ma dov'è l'autrice che ha dato vita a personaggi fuori dagli schemi come Cam e Andrew? Boh. Per me s'è fumata il cervello... colpa del successo? Non lo so e a questo punto non lo voglio sapere. Sei il Mio Buio Sei la Mia Luceè stato una delusione totale.
Stesso discorso vale per Gina L. Maxwell. Avevo premiato il suo romanzo d'esordio (qui) regalandogli anche mezzo voto d'incoraggiamento, ma con Nemici di Letto siamo ai minimi storici. I personaggi maschili che fingono di essere grandi grossi e incazzati e poi alla fine scodinzolano come dei chiwawa mi hanno stufata!
Perdonatemi se non li ho recensiti, ma a parte il poco tempo, l'ispirazione era finita sotto la suola delle ciabatte. 

Cosa mi sono vista


Non ho visto niente degno di nota tranne questo film che quando uscì nel 2005 snobbai volutamente, forse perché nel cast figurava Paris Hilton, ma alla fine il suo nome potevano anche non metterlo sulla locandina. Ha due battute, strilla un po' e poi la fanno fuori (ah, è l'unica a morire mezza nuda, ma avevamo dei dubbi?!).
In compenso La Maschera di Ceraè proprio un teen horror bellino bellino. Niente di nuovo all'orizzonte, non per niente è il remake dell'omonima pellicola del 1953 (con il grande Vincent Price), ma ti tiene incollato alla schermo, la suspense è in continua ascesa e le scene splatter non sono le solite già viste e riviste.
Insomma, promosso!

Alla prossima!

Recensione, VITA DI TARA di Graham Joyce

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Credo di non aver mai avuto tante cose in ritardo, ma posso farcela. Balle, non è vero.
Oggi si parla di Vita di Tara, un romanzo uscito qualche mese fa, ma perfetto da leggere in prossimità delle feste natalizie anche perché è ambientato proprio in questo periodo dell'anno!

VITA DI TARA di Graham Joyce

| Gargoyle, 2014 | pag. 362 | € 18,00 |
Dopo il pranzo di Natale Peter Martin riceve una telefonata concitata dal padre che gli chiede di raggiungerlo subito perché qualcosa di sorprendente è accaduto alla loro famiglia. Al suo arrivo, Peter ritrova Tara, la sorella adolescente scomparsa misteriosamente vent'anni prima. Cosa le è accaduto? E dove è stata in questi lunghi anni? La storia di Tara ha dell'incredibile: ha conosciuto uno straniero nella foresta degli Outwoods ed è stata con lui per mesi in un... mondo parallelo. Per la sua famiglia è impossibile crederle, ovviamente, eppure il corpo di Tara non è invecchiato affatto nonostante siano passati vent'anni. L'unico che sembra essere dalla sua parte è il suo primo amore, Richie, ma un uomo misterioso la pedina tentando in tutti i modi d'impedirle di riawicinarsi a lui. Spetterà allora allo psichiatra, il dottor Underwood, scoprire quali segreti nasconde la mente di Tara e riportare così ai Martin la ragazzina che avevano perduto.
Voto:

Vita di Taraè un romanzo che ha fascino. Sì, fascino direi che è la parola giusta, e non è una cosa da sottovalutare, perché molti autori hanno grandi idee e poi si perdono quando è il momento di esporle. Al contrario Graham Joyce ha studiato una trama fondamentalmente semplice, ma l'ha arricchita di dettagli e particolari che l'hanno resa magica e piena di suggestione. Peccato ci sia un difetto che a mio gusto ha tolto profondità al romanzo, ma procediamo con ordine.

Tara, il giorno di Natale, bussa alla porta della sua famiglia che ormai la credeva morta da quasi vent'anni e porta involontariamente scompiglio nelle vite di quelle persone la cui esistenza era drasticamente cambiata dal giorno in cui lei era scomparsa in circostanze misteriose e inspiegabili.
I genitori di Tara gioiscono per la figlia ritrovata, non importa cosa le sia successo, purché adesso sia con loro, sana e salva; il fratello Peter al contrario è combattuto tra l'amore per la sorella e la rabbia accumulata in tanti anni di silenzio. E poi c'è l'ex fidanzato di Tara, Richie, finito a suo tempo sotto la lente della polizia, accusato di violenza carnale, omicidio, ma poi rilasciato per mancanza di prove.
Tante vita distrutte mentre Tara era vicina e al contempo lontana, prigioniera di un mondo in cui era scivolata in modo non del tutto involontario. Tara ha trascorso sei mesi in una dimensione parallela, sei mesi che per la vita terrena corrispondono quasi a due decenni. Non è invecchiata, è sempre la stessa, ha solo l'aria più stanca e si porta addosso il peso di una colpa che non potrà mai espiare, perché nessuno le crederà mai.

In un alternarsi di capitoli che scrutano passato e presente in modo tale da ricostruire il prima e il dopo, il lettore si fa strada lentamente e con curiosità nella vita di una ragazza enigmatica, sibillina, spesso incomprensibile ed è questo che ha penalizzato in parte il romanzo.
Faccio una piccola premessa.
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Recensione, Anya e il Suo Fantasma di Vera Brosgol

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Vi avevo parlato di Anya e il Suo Fantasma in questo post e - meglio tardi che mai - finalmente mi sono tolta lo sfizio e l'ho letto! Adesso posso solo dirvi: regalatelo! leggetelo! prestatelo!
Anya e il Suo Fantasmaè una graphic novel carinissima, perfetta anche per chi vuole avvicinarsi al genere e non ne ha la voglia o il coraggio. Fidatevi. Questa piccola opera di Vera Brosgol non vi deluderà!

Anya e il Suo Fantasma di Vera Brosgol

| Bao Publishing, 2013 | pag.224 | € 16,00 |


Voto:
 

L'unico difetto di questa graphic novel è che finisce troppo in fretta e forse - ma solo forse, e solo perché voglio fare la pignola - si rivolge a un target prettamente giovanile. Io non sono una carampana, ma non ho nemmeno i denti da latte, eppure il libro di Anya è il suo fantasma me lo sono goduta tutto. Dalla prima all'ultima pagina.
Coi personaggi si instaura un feeling immediato, la trama non sarà originalissima ma è decisamente ben orchestrata, e poi ci sono una serie di elementi inaspettati e fuori dai soliti schemi che fanno dell'opera di Vera Brosgol una vera chicca!
Alt... Forse nel leggere Vera Brosgol a qualcuno si sono drizzate le antenne.
Chi è Vera?
Non lo sapete?
Ve lo dico io.
Vera è una talentuosa trentenne diplomata in tecniche dell'animazione che ha partecipato nel 2009 alla realizzazione dello storyborad di Coraline, il film tratto dall'omonimo romanzo di Neil Gaiman, autore che tra l'altro capeggia sulla copertina di Anya consigliando il libro e definendolo "un capolavoro!". Forse capolavoroè un tantinello esagerato, ma vi dirò... non è nemmeno detto.
Anya incuriosisce da subito e immedesimarsi in questa quattordicenne fondamentalmente disadattata è fin troppo facile. Anya è una ragazzina di quattordici anni di origini russe (proprio come l'autrice) che per calarsi al meglio nel climax americano fa di tutto. Rinnega il suo cognome, perde l'odioso e troppo riconoscibile accento straniero, si mette a dieta per non sfigurare con le compagne di scuola, e per darsi un tono - e non sembrare la solita sfigata - inizia anche a fumare.

Risultato?

Anya non è se stessa, ma per lo meno nessuno la prende in giro. Certo, non è la prima a essere invitata alle feste studentesche, ma non è nemmeno l'ultima ruota del carro.
La sua vita cambia drasticamente quando cade accidentalmente in una profonda buca ritrovandosi a tu per tu con uno scheletro...


...e con la sua proprietaria.


Emily, morta durante la Prima Guerra Mondiale, instaurerà con la nostra protagonista un rapporto davvero speciale. Anya sembra aver trovato finalmente un'amica e il fantasma, dopo quasi un secolo passato in solitudine, ha qualcuno con cui condividere la quotidianità.

Ma...

Ma non posso dire altro. Il libro si legge davvero in un soffio e sarebbe un peccato rovinarvi questo piacere. Sappiate solo che vi attende un mix di thriller e horror, ma tutto condito da tanta ironia. Scappano i sorrisi, e scappano anche le risate.
Graficamente è tutto perfetto. Il tratto rotondo, confortante e avvolgente di Vera è in netto contrasto con il viola che si insinua tra il bianco e il nero, quasi a voler lasciar presagire che qualcosa di sinistro sta per accadere... (ho rubato un titolo © Disney, pardon!). E come se non bastasse l'edizione della Bao Publishing (ma non è una novità) è bellissima, con la copertina cartonata rigida, ma morbida al tatto. Insomma, non si poteva desiderare di più.

Se tutto quello scritto finora non è stato sufficiente per convincervi a leggere Anya e il suo Fantasma, sappiate che questo titolo si è aggiudicato anche due prestigiosi premi nel 2012, i più ambiti della nona arte. Un Eisner Award e l'Harvey Award come miglior uscita per giovani lettori. Premi meritatissimi, perché con semplicità Vera Brosgol ha raccontato una deliziosa storia di vita e di morte, di amicizia e accettazione e ci ha ricordato quanto sia importante essere sempre se stessi, e di quanto coraggio a volte ci voglia per togliersi la maschera in una società in cui tutte le persone che ci circondano la indossano.

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Nota: I commenti rilasciati a questo post, saranno visibili anche nella pagina del sito dedicata alla recensione.

Weekly Recap #118

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Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Lo facciamo il punto della situazione prima di Natale? Ma sì dai!
Chiedo scusa fin da subito per la latitanza, ma in questo periodo - ed è così ogni anno! - sono indaffarata su tutti i fronti. Il lavoro è full immersion e la vita privata idem.
Leggo eh... ma molto meno del solito anche perché la sera non è che mi addormento. Svengo direttamente.
Però è da troppo che non ciacolo di libri e la cosa mi manca da morire, pertanto iniziamo subito!

P.S. Ovviamente sto preparando il mio recap annuale con i top e i flop del 2014!

New Entry


Un sola new entry, ma come vi avevo detto ho accumulato tantissimi libri e adesso è il momento di smaltirli! Sicuramente (le ultime parole famose) per le feste mi dedicherò a qualche romanzo natalizio, perché diciamocelo, una come me che sente le campane suonare a festa già un mese prima di Natale può esimersi da letture del genere? Secondo me no... Mentre Fuori Nevica di Sarah Morgan sta ricevendo molti consensi quindi ha buone possibilità di finire sul mio comodino in tempi brevissimi.

Le mie letture

  

Miss Charity di Marie-Aude Murail è stata una lettura che posso definire con un solo aggettivo: "adorabile". Ve ne riparlerò sicuramente, perché non posso non dedicarci una recensione! A proposito... ho apprezzato un'autrice francese, è proprio vero che a Natale succedono i miracoli!
Poi sono passata a Neil Gaiman. Non so se ho mai avuto l'occasione di dirvelo, ma io lo preferisco come sceneggiatore di graphic novel che come scrittore. Trovo il suo stile troppo lineare, troppo poco emozionante, ma le sue idee sono talmente geniali che accostate a una bel disegno fanno scintille. Quindi dopo Coraline che ho trovato carino (ma niente di che), e Stardust di cui ho adorato all'ennesima potenza la versione cinematografica (ma non il romanzo), ho deciso di leggere Nessun Dove nella sua versione fumettosa. E ho fatto decisamente bene!
E per finire il libro dei libri. Anzi, il fumetto dei fumetti. Insomma, lui è Alan Moore e From Hell è il capolavoro dei capolavori. Qui credo che sfiorerò le cinque stelline... staremo a vedere. Mi dispiace solo averci messo tanto a leggerlo, ma l'edizione è cicciona e pesantissima e di conseguenza scomodissima da portarsi a letto T___T
Ah, se avete visto il film (con Johnny Deep), dimenticatevelo! E' tutta un'altra faccenda!

Cosa mi sono vista

 

Wimbledon, una commediola che unisce sport e amore, ma siccome io non impazzisco per le menate del tipo "devo allenarmi dalla mattina alla sera e non ho tempo per innamorarmi" o "se non vinco sono una merda e io non posso sentirmi una merda" l'ho apprezzato poco. Si vede, ma si dimentica. E poi per me Paul Bettany (bravissimo) dà il meglio in altri ruoli.

Tremors 4 invece racconta l'antefatto della storica serie di film iniziata con Kevin Bacon (♥ ). Questo film però, al contrario del primo che è assolutamente godibile nonostante gli anni che si ritrova (ben 25), fa schifo. Effetti speciali casalinghi e recitazione appena sufficiente.

 

E finalmente ecco un po' di qualità, perché qualità fa rima con Tim Burton, no?
Sleepy Hollowè uno di quei film che guardo sempre con piacere, l'interpretazione di Johnny Deep è strepitosa, ma... ma... ma... il mio film per la vita è lui: Beetlejuice. Io adoro, amo, venero e idolatro questa pellicola che conosco praticamente a memoria. Non ho parole per descriverla, so solo che non mi stanco mai di guardarla!

Alla prossima,
e nel caso non mi palesassi di nuovo sul web, 
BUONE FESTE A TUTTI!

Le Migliori Letture del 2014

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Ragazz* buon anno a tutti!
Eccoci di nuovo qui, con 365 giorni alle spalle, altrettanti davanti, e un bilancio da stilare.
Com'è stato il 2014? Non malaccio, ovviamente le delusioni non sono mancate, soprattutto in ambito romance, ma ho la testa dura e non imparo, così sono piena di bernoccoli. Però insieme a tante batoste ho trovato delle stelle davvero brillanti, come Il Tuo Meraviglioso Silenzio di Katja Millay e Lo Sbaglio Più Bello della Mia Vita di Katie Cotugno, quindi vi state chiedendo se il gioco vale la candela? Assolutamente sì. Mille schifezze per un buon titolo, valgono assolutamente la pena

Non ho potuto non inserire Virginia Andrews nonostante i suoi libri non superino mai le quattro stelline, questa autrice e le sue storie malate sono state la mia ossessione del 2014 (film compresi) e per restare in tema (qual è il tema? ovvio... l'incesto) ecco Proibito, il romanzo di Tabitha Suzuma che mi ha fatto tremare e andare in pezzi.

Tra le autrici esordienti/emergenti quattro nuove piacevolissime scoperte. Le Stanze Buie di Francesca Diotallevi che è anche nella best list qui sotto, Manuela Pigna con il delizioso Training in love (è appena uscito il cartaceo e LO VOGLIO!), Mirya con Di Carne e di Carta e Angela C Ryan con Hunted e Vision (il suo seguito). Quattro autrici completamente diverse eppure in grado di arrivare al cuore del lettore attraverso strade tutte loro.

Nel panorama young adult/distopico spicca un solo titolo, Allegiant. Alla fine la trilogia della Roth è una delle più belle di questo genere e il finale - discusso, criticato, controverso - me lo sono portata dietro per giorni. Duro, difficile, tosto, ma bello.

Ok, credo di aver detto tutto. Ho tralasciato diversi romanzi davvero validi e le riletture (vedi La Straniera della Gabaldon, anzi, chi non l'ha già fatto inizi SUBITO questo romanzo), ma non c'era posto per tutti e scegliere non è stato semplicissimo. Qui sotto trovati i titoli che più hanno lasciato il segno nel mio 2014, sono in ordine casuale, tranne l'ultimo, l'unico romanzo a cui ho dato le inarrivabili (almeno per me) cinque stelline. Cliccando sul titolo verrete rimandati alla recensione.

LE MIGLIORI LETTURE DEL 2014

Le Stanze Buie
di Francesca Diotallevi

"Se fossi una scrittrice Le Stanze Buie sarebbe il romanzo che vorrei aver scritto. [...] Sembra incredibile che sia l'esordio di una giovane autrice perché la sintassi, l'uso della parola e la costruzione dei dialoghi parlano solo di esperienza. Tanta esperienza. Ma Francesca non ha nemmeno trent'anni, quindi si può parlare solo di talento. Un talento che ti porta a finire il libro con il groppo in gola e gli occhi lucidi." 

Il Tuo Meraviglioso Silenzio
di Katja Millay

"Josh e Nastya sono un accordo di note imperfette. Sono una partitura incompiuta. Una musica stonata. Ma c'è un momento in cui trovano la chiave di volta e allora tutti quei simboli disarmonici saranno destinati a trovare la loro giusta collocazione in uno spartito tutto da riscrivere."
Quella Vita Che Ci Manca
di Valentina d'Urbano

"Quella Vita Che Ci Manca è uno di quei romanzi in grado di consumarti. Ti abbassa le difese immunitarie, ti sballa la pressione, ti fa salire la temperatura... È una di quelle storie che ti prende il cuore, la testa, il fegato, ti si arrovella nello stomaco e alla fine ti si cementa nelle ossa."
Alleggiant (serie Divergent #3)
di Veronica Roth 

"Alla fine la Roth è riuscita a scavare un piccolo solco nel mio cuore, ed è lì che conserverò Tris e Tobias, in quella piccola parte che racchiude il mio lato intrepido, candido, pacifico e da abnegante. In quella parte di me che non lascia spazio alla razionalità dei sentimenti, dove le divergenze non esistono e dove tutto resiste agli urti della vita e della morte."
Proibito
di Tabitha Suzuma

"Proibito è un libro che taglia, ferisce, sanguina, e per quanto racconti la storia di un grande amore, ricorda anche quanto a volte l'amore stesso non basti, non quando siamo sotto la lente imperscrutabile di una società pronta a giudicarci e a condannarci senza possibilità d'appello."

Fiori Senza Sole (Dollanganger #1)
di Virginia Andrews

"Fiori Senza Sole è senza dubbio un libro perverso e malato permeato da forti tinte gotiche e atmosfere claustrofobiche in cui è facile perdere il contatto con la realtà e non percepire il punto esatto in cui finisce il bene e inizia il male, ma credetemi quando vi dico che quello che solitamente viene visto come peccato vi sembrerà invece l'unica cosa giusta in mezzo a tanto orrore. "
Le Sorelle Soffici
di Pierpaolo Vettori

"Un esordio splendido, una penna capace di dar vita a sogni e immagini, una storia toccante e dolorosa sul significato dell'essere diversi.
Se fosse un film sarebbe l'unione di Big Fish con Il Labirinto del Fauno. Fate incontrare Tim Burton e Guillermo del Toro e forse loro potrebbero far rivivere l'elegante decadenza dell'Italia di Tangentopoli e ricreare l'incanto de Le Sorelle Soffici."

Locke & Key - ingranaggi(Locke & Key #5)
di Joe Hill

Forse avrei dovuto aspettare l'ultimo titolo della serie prima di inserire Locke & Key nella lista dei migliori titoli del 2014, ma mi è stato impossibile sfuggire alla presa che Joe Hill ha avuto su di me. Qui tutto è magia e mistero. Follia e paura. Orrore e suspense. Non voglio credere che il figlio del Re possa deludermi proprio con l'epilogo. 


Anya e il suo fantasma 
di Vera Brosgol

"Vera Brosgol ha raccontato una deliziosa storia di vita e di morte, di amicizia e accettazione e ci ha ricordato quanto sia importante essere sempre se stessi, e di quanto coraggio a volte ci voglia per togliersi la maschera in una società in cui tutte le persone che ci circondano la indossano."
La Principessa Sposa
di William Goldman

"La Principessa Sposa è una storia nella storia che vede contrapposta la realtà - grigia, triste e non sempre gratificante - con la fantasia e le mille sfaccettature dell'immaginazione.
Fidatevi quando vi dico che un libro così non l'avete mai letto. E fidatevi se vi dico che non dimenticherete mai i personaggi che incontrerete." 






Adesso sono curiosa di sapere quali sono state
 le vostre migliori letture! Forza, 
abbandonate pandoro, panettone,
e tutte le schifezze che avete a portata di mano, 

e commentate! 

Le Migliori Letture Fumettose del 2014

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Buona Epifania a tutte care colleghe, come ve la passate? Io sono un pochino stanca (ho avuto un sacco di consegne, e stare a cavallo di una scopa non è propriamente il massimo della comodità) ma svanisco subito dal web e passo la parola al mio braccio destro, all'unico vero esperto di letture fumettose. Io sono solo una sua adepta, una specie di discepola, una che segue i suoi consigli e basta. Ma non è mica male avere una guida :)

* * * 

A cura di Gianfranco F.

Il 2015 è arrivato, ed è tempo anche per me di tirare le somme decretando i dieci fumetti che ho preferito nell'anno appena passato. Sono in ordine di gradimento e può trattarsi di volumi unici, serie concluse o ancora in corso. Sotto alle copertine comunque specificherò tutto! Aspetto i vostri commenti e magari un segnale di fumo nel caso pensiate di convertirvi al mondo delle graphic novel!

[10]
Invincible

  
| Salda Press, serie in corso | volumi usciti: 12 |

Ormai si sa, il fenomeno degli zombi è tornato in maniera dirompente grazie a Robert Kirkman e al suo capolavoro "The walking dead" (qui la mia recensione), ma forse non tutti sanno che l'autore aveva avuto un gran successo negli USA già nel 2003 con Invincible, una serie supereroistica sbarcata in Italia a Febbraio 2014 (con solo 11 anni di ritardo... cosa volete che sia?!).
Invincibile racconta la vita di Mark Grayson un ragazzo delle superiori che si appresta ad andare al college. Mark è  il tipico teenager americano (ma pure italiano :P), alle prese con compiti da fare, esami da sostenere, amici da frequentare e ragazze da conquistare (su quest'ultimo punto bisognerebbe soffermarsi di più ma andiamo oltre). Il punto però è che Mark non è un ragazzo normale, in quanto figlio di Omniman, il supereroe più potente della Terra, e proprio durante questa fase delicatissima e complicata che è l'adolescenza, scoprirà di aver ereditato dal padre i suoi superpoteri. Inizierà per lui una doppia vita, e sarà tutto fantastico, finché non verrà a conoscenza di un terribile segreto... e mi fermo qui, ma sappiate che nulla è come sembra.
Invincibleè una serie fresca, giovane, in continuo movimento e mutamento. Dopo dodici numeri se ne sono già viste di cotte e di crude ma prevedo una valanga di emozioni anche per il 2015.


[9]
Nessun Dove

 
| RW Lion | volume unico |

Nessun Doveè la trasposizione a fumetti dell'omonimo romanzo di Neil Gaiman ed è un titolo che ho preso a scatola chiusa, fidandomi del mio istinto e della fama dell'autore. D'altronde è impossibile resistere alle trame delle sue storie.
In questo caso Gaiman ci catapulta nella Londra di Sotto, un luogo di cui nessuno sa l'esistenza, se non Richard Mayhew, il nostro protagonista, che si ritroverà in questo mondo magico dopo aver salvato una strana ragazza in fin di vita. Quando però tornerà nella Londra "normale", niente sarà più come prima, infatti nessuno sembra riconoscerlo, compresa la sua fidanzata. Gli resta solo una cosa da fare: tornare nella Londra di Sotto, ritrovare la ragazza e farsi ridare la sua vita. Ma sarà davvero così semplice?
Una storia suggestiva, ambigua e intrigante. I magnifici disegni di Glenn Fabry fanno da supporto a una sceneggiatura pressoché impeccabile. Da leggere, soprattutto se avete amato Stardust (che per certi versi lo ricorda).


[8]
The Boys

  
 | Panini Comics, serie in corso | albi usciti: 25 |

Garth Ennis con questa serie ci presenta i supereroi sotto una luce completamente diversa, perché chi ha i superpoteri se ne frega dell'incolumità delle persone, ma cerca soltanto di dar lustro alla propria immagine facendo quanti più soldi possibili grazie ai gadget e ai fumetti che immortalano le loro finte gesta. Eh sì. I supereroi sono degli schifosi opportunisti, volgari, rozzi, drogati e parecchio fissati col sesso.
Ma la musica cambia quando entrano in scena loro - i The Boys - decisi più che mai a smascherare questi buffoni mostrando al mondo intero tutti i vizi e i crimini da loro commessi.
Comico, dissacrante, volgare e spinto. Ecco cos'è The Boys. Se avete il palato raffinato astenetevi, al contrario se le taverne e le pinte di birra sono il vostro pane quotidiano buttatevi senza paracadute.
Ah, preparate i fazzoletti. Si piange, ma dalle risate!
Straconsigliato.


[7]
Hellboy

  
| Magic Press, serie conclusa | n° volumi: 12 |

Mea culpa, ho recensito solo un volume di questa bellissima serie (qui), ma ogni volta che provo a mettere giù qualche parola ho il timore di non riuscire a trasmettervi cosa si nasconde in questi volumi. Hellboy non è una storia, ma una storia nelle storie. E' la fusione perfetta di avventura, mistery e fantasy. E' un cammino che si fa senza mai voltarsi indietro, perché nessuno può sottrarsi al proprio destino. E' folklore, suggestione, thriller.
Non aggiungo altro, Hellboyè un must e va letto. Per la cronaca i miei albi preferiti sono "Il richiamo delle tenebre" e "La Caccia selvaggia".

[6]
Apocalypse

 
| Magic Press, miniserie conclusa | n° volumi: 2 |

Lui è Clive Barker noto creatori di incubi, regista e sceneggiatore di film horror come Hellraiser e Cabal, autore di saggi, opere teatrali e romanzi come Apolalypse. Sì, avete capito bene, Apolalypseè un libro, il primo della trilogia dell'arte, ma quello di cui parleremo oggi è la trasposizione a fumetti frutto del sodalizio Barker, Ryall, Rodriguez. Chris Ryall è la mente. Gabriel Rodriguez (disegnatore anche di Locke & Key) il braccio.
In originale "The great and seacret show" - il grande spettacolo segreto - racconta la secolare lotta tra il Bene e il Male che un giorno, allo stremo delle forze, si prenderanno una pausa e passeranno la staffetta ai rispettivi figli, un ragazzo e  una ragazza che invece di odiarsi s'innamoreranno.
Una riflessione utopica sull'indole umana che forse non è mai dei tutto bianca o del tutto nera.


[5]
Anya e il suo fantasma

| Bao Publishing | volume unico |

Ecco la sorpresa più bella di quest'anno! Anya e il Suo Fantasmaè un titolo che mi ha davvero sorpreso ed è la dimostrazione di come una storia semplice possa essere forte, incisiva e avvincente. Incredibile ma vero, a mia madre è piaciuto così tanto che mi ha battuto sul tempo e l'ha recensito praticamente subito (qui), perché anche se la storia della Brosgol è dedicata a un pubblico giovane, nessuno potrà uscire da queste pagine con indifferenza. Strappa un sorriso. Fa riflettere. Commuove anche. Insomma, questo piccolo libro è una perla. Se siete scettici sul potere dei fumetti, leggete Anya e poi venite a dirmi che non vi siete emozionati. Non vi crederò mai!  


[4]
Saga

  
| Bao Pulishing, serie in corso | volumi usciti: 3 |

Saga ricalca l'intramontabile storia di Romeo e Giulietta e vede come protagonisti Marko e Alana, una giovane coppia che non ha il diritto di amarsi amarsi in quanto i pianeti da cui provengono sono in guerra. Ma l'amore è una forza senza freni e i due non hanno nessuna intenzione né di lasciarsi e nemmeno di morire (mica son scemi come Romeo e Giulietta).
Il primo albo inizia con la nascita di Hezel, la loro primogenita - oltre che voce narrante - ma il tempo per festeggiare il lieto evento sarà davvero poco, perché per salvarsi la pelle, la fuga sarà la loro unica possibilità di salvezza. In un mondo fantascientifico e futuristico, popolato da inimmaginabili creature fantasy la storia ideata da Brian K. Vaughan vi conquisterà. Forse non subito, ma vi dò tempo due volumi e vi ritroverete a tifare per Marko e Alana. D'altronde come ha detto lo stesso autore Sagaè una specie di Star Wars per pervertiti... si può resistere a un simile binomio?


[3]
Bone

  
| Bao Publishing | volume unico con variant cover |

Questo mattone che conta più di mille pagine è la graphic novel che probabilmente ha vinto più premi: 11 harvey award e 10 eisner award.
Per descrivervela in poche parole potrei semplicemente dirvi che è la favola perfetta sotto ogni punto di vista, mai noiosa e nemmeno banale.
I tre protagonisti sono cugini, e sono appena stati cacciati dalla loro città natale per colpa di Phoney Bone, il più anziano, e per non lasciarlo solo, Smiley e Fone (il vero protagonista della serie) si uniranno all'esilio. Durante una sosta però, i tre verranno separati da un enorme sciame di locuste che li catapulterà nella "valle", un luogo a loro completamente sconosciuto e ricco di sorprese non sempre piacevoli. Ma attenzione. Niente avviene mai per caso, almeno non quando l'autore è Jeff Smith...
Una storia che ricalca i cliché disneyiani (i cugini Bone a livello comportamentale sono la fotocopia di Topolino, Pippo e Paperone), ma in grado di cambiare registro così in fretta che puoi ritrovarti a sorridere e a piangere nel giro di poche pagine. Sì, avete capito bene. Con Bone qualche lacrimuccia è destinata a scendere...


[2]
Locke and Key

  
| Magic Press, serie in corso | volumi usciti: 5 |

Locke & Key è la serie preferita di mia madre, non per niente ha recensito ogni singolo volume (qui trovate l'ultima recensione e i link ai volumi precedenti) e non perde occasione per consigliarla. Fa bene.
Joe Hill è un grande romanziere, ma anche un eccellente fumettista e sono certo che i fratelli Locke stravolgeranno le vostre esistenze. Mi dispiace solo che in Italia non abbia avuto il successo meritato, sembra quasi una serie di nicchia, la stessa Casa Editrice la pubblica a singhiozzo e boh... non capisco. In America è praticamente un cult, ma non è questo il luogo per porsi simili domande. Vi dico solo LEGGETELA! Manca un solo volume alla fine di questa storia che racchiude in sé una moltitudine di emozioni, quindi non avete scuse. Entro Febbraio il cerchio dovrebbe chiudersi, in caso contrario la Magic Press non dovrà meravigliarsi se dovesse ricevere un pacco bomba. Io mi dichiarerò innocente, sappiatelo.


[1]
From Hell

| Magic Press | volume unico |

Ecco il capolavoro assoluto, la graphic novel che si merita il primo posto non solo in questa top ten del 2014, ma nella mia personalissima best list di sempre. Ebbene sì, Alan Moore "il mago di Northampton", mi ha fatto letteralmente emozionare con la sua visione della storia di Jack lo Squartatore.
Confesso che prima di leggere questo fantastico tomo di oltre 700 pagine avevo visto il film che ne hanno tratto i fratelli Hughes, ovvero "La vera storia di Jack lo Squartatore" con Jhonny Dep nella parte dell'ispettore Abberline. Ai tempi nemmeno sapevo che fosse tratto da un romanzo a fumetti (ero giovane e ingenuo), ma posso affermare senza ombra di dubbio che conoscere la storia non ha rovinato per niente la lettura, anche perché l'impianto narrativo è stato completamente stravolto.
From Hell non è un thriller, ma un viaggio all'Inferno. Non è importante il volto dell'assassino (quello ci viene subito rivelato), ma tutti i perché che l'hanno portato a diventare il mostro di Whitechapel. Cosa c'è nella mente di un serial killer? Qual è stata la sua infanzia? Com'è la sua quotidianità?
Un romanzo psicologico, uno spaccato di Storia, una penna che graffia, taglia e incide. E poi i dialoghi.... gente che dialoghi! E che narrazione! Mi sembrava di leggere Stephen King, uno dei miei scrittori preferiti, invece era "solo" Alan Moore. Un genio.


Lo so che per molti di voi il mondo delle graphic novel
è un luogo ancora inesplorato,
ma io sono qua per invogliarvi a farci un giro.
Prima o poi vi convincerò!

Le Letture Più Deludenti del 2014

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E poteva mancare il post con le letture out? Proprio no!
Purtroppo le mie più grandi delusioni sono nell'ambito del genere romance; insomma quello che sarebbe il mio genere preferito sta diventando anche la mia spina nel fianco. Per non fare un post monotematico però non inserirò necessariamente romanzi a cui ho dato l'insufficienza, ma anche quei titoli da cui mi aspettavo tanto e mi hanno invece dato poco. Oggettivamente potrebbero essere anche bei libri, ma soggettivamente non hanno scavato nessun solco nella mia anima di lettrice.
Bene, partiamo!

   

Partiamo subito con i romance e togliamoci il dente.
I denti.
Ok, tutta la dentiera!
No dai, cercherò di limitarmi!
Non potevo non inserire in lista Abbi Glines che primeggiava anche lo scorso anno in questa lista e direi che potrebbe diventare un habituè se solo avessi la forza di leggere altro di suo, ma ne dubito, 1) perché i suoi libri sono tutti uguali, 2) perché non sa scrivere, 3) perché con lei o si ragiona in orizzontale o non si ragiona proprio. Quindi ciao Abbi, spero che tu possa darti all'agricoltura, visto che di patate te ne intendi.

Saluto anche la Redmerski, ho capito che Il Confine di un Attimo è stato una botta di culo, perché gli altri titoli usciti sono stati proprio una delusione colossale (da Il Confine dell'Eternità a Sei il Mio Buio Sei la Mia Luce).

  

Il Mio Sbaglio Preferito di Chelsea M. Cameron ha il grandissimo difetto di essere confusionario, sciocchino e infantile. Forse è un titolo per le giovanissime e forse è colpa mia che non voglio ammettere di non essere più una fanciulla, ma non arriva alla sufficienza, quindi bocciato.

Altra delusione Nemici di Letto di Gina L. Maxwell, un'autrice alle prime armi che non ha saputo affinare la sua penna già acerba nel suo titolo di esordio (Amici di Letto), dove però brillava per la voglia di emozionare e di scombussolare gli ormoni. Stavolta non ha funzionato. Bocciata? Mhhh... facciamo che è rimandata a Settembre.

 

Parliamo di Replay di Ken Grimwood...
*sospira*
*sospira ancora*
Cioè... dovrei parlare di viaggi nel tempo. Una roba che solo a pensarci mi si aggrovigliano le budella, eppure l'autore è riuscito a rendere il tutto una mezza palla (o una palla tutta intera dipende dal vostro livello di sopportazione). Tralasciamo il messaggio di fondo, lo stile scorrevole e altre ovvietà. Ma qui, anche se abbiamo a che fare con una trama originale, abbiamo anche a che fare con un protagonista da sbattere contro il muro più e più volte. Odioso. Antipatico. Egoista. Superficiale. Una merda insomma. E uno così si merita delle seconde possibilità? Ma quando mai?!?!?!?

Non male, ma non all'altezza del primo titolo della serie, Hollow City. Lo so che a molti è piaciuto il romanzo di Ransom Riggs che vede protagonisti i bambini speciali di Miss Peregrine, ma a me non ha avvinto. Ho trovato la storia funzionale alle fotografie che l'autore inserisce come suo solito per rendere l'atmosfera più surreale e allo stesso tangibile, ma è stato come se l'intero libro fosse stato scritto a tavolino. 
Mi aspettavo di più, che vi devo dire?

  

In ambito thriller non è scoppiato l'amore tra me e Wulf Dorn. Ammetto che La Psichiatra si legge in un soffio, ma non ho vissuto l'ansia e l'angoscia della protagonista che da un giorno all'altro si trova protagonista di un vero e proprio incubo. Probabilmente la colpa è di Fitzek che scrive thriller psicologici e che ormai mi ha fatto conoscere tutte le deviazioni della mente umana.

La Sposa Silenziosa invece mi ha proprio annoiata. Parte bene, poi si perde. Sembra che anche l'autrice non sappia dove voler andare a parare e allora parla, parla, racconta anche dettagli poco funzionali alla storia e boh... l'idea di fondo era interessante, ma lo sviluppo ha lasciato a desiderare.

 

E qui piango. Piango a dover inserire Carlos Ruiz Zafon nella lista delle delusioni, ma per onestà di lettrice non posso fare altrimenti. Il terzo romanzo della serie "il Cimitero dei Libri Dimenticati" non ha mantenuto i livelli (altissimi!) dei precedenti titoli e io da un mago della scrittura mi aspetto solo magie. Niente di meno!

Chiudo in bellezza con un romance di cui aspettavo tantissimo l'uscita perché ritenuto uno dei capolavori di Anne Stuart, ma per farla breve (tanto sul sito c'è la recensione) Buioè stato tutto fumo e niente arrosto.

E adesso tocca a voi!
Quali sono state le vostre delusioni?

Bad Sex Award 2014, ovvero "famolo strano e pure male!"

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POST V.M. 18

Eccoci qui cari lettori, a parlare del premio più atteso dell'anno, il Bad Sex Award! Ma quanto lo aspettavate? 
Io non vedevo l'ora.
Questo premio fa emergere il mio lato più disturbato, infatti non ho potuto trattenermi dal commentare gli estratti sotto riportati. Ecco, quando trovate delle scritte in rosso, sono io che m'intrometto! A volte sono proprio invadente :P




PREMIO SEX BAD: I finalisti


the Legacy of Elizabeth Pringle di Kirsty Wark


Ha ripetuto il mio nome più volte, mi ha sollevato le gambe piegandomele intorno a lui e mi ha imprigionata sotto di sé sull'alto letto. Non avrei mai immaginato di poter essere così lasciva, ma era come se dentro di me si fosse rotta una diga, e come due persone affamate abbiamo fatto l'amore giorno e notte, lentamente, in modo soffuso, portandoci sempre più piacere, esplorando e divorando ogni centimetro dell'altro, in modo da non perdere una singola possibilità per godere.Che dire? Bravi voi...


Il Dio del Deserto di Wilbur Smith


Aveva i capelli legati, ma quando scosse la testa una cascata luminosa scese sulle spalle fino a caderle sulle ginocchia. Questa increspata cortina non copriva i suoi seni che schizzarono fuori come creature viventi (O_O). Erano perfettamente tondi, bianchi come il latte di cavalla e sormontati da capezzoli color rubino che si corrugarono quando il mio sguardo li percorse.
Aveva il corpo glabro. Il pube era del tutto privo di peli. Le estremità delle sue piccole labbra sporgevano timidamente dalla fessura verticale. Su di loro brillava l'eccitazione dolce come rugiada.  

the Narrow Road to the Deep North di Richard Flanagan


Baciò la dolce, rosea fossetta lasciata dalle sue mutandine elasticizzate, che correva attorno al suo ventre come la linea dell’equatore circonda il mondo. Man mano che si perdevano nella circumnavigazione l’uno dell’altra da vicino giunsero acute grida che terminarono in un più profondo ululato.
Dorrigo guardò in su. Un grosso cane stava in cima alla duna. Sopra la bava imbrattata di sangue, stringeva nella bocca umida un pinguino che si dimenava.
Emh... credo che il pinguino trucidato sia la causa di un coitus interruptus. Dorrigo insomma... se guardavi da un'altra parte e restavi concentrato avresti potuto portare a termine la missione.

La Regina delle Nevi di Michael Cunnigham


Entrambi sanno che devono farlo in fretta ( ♪ ♫ c'è un treno che parte alle 7,40...). Lui le fa scivolare il suo membro dentro. Lei sospira più forte, ma è ancora un sospiro, non un gemito sessuale, anche se stavolta c'è un dolce ansito finale (sta agonizzando in pratica). Tyler è dentro di lei, ecco il calore, la forte presa bagnata, e cazzo, sta già per venire. Si tira indietro, fa riposare il suo membro su di lei, il viso premuto sulla sua guancia (non riesce a guardarla in viso), finché lei non gli dice, "Non aspettare".
"Sei sicura?"
"Sono sicura."
Entra un'altra volta, con cautela. Entra di nuovo (ma quando è uscito?), e viene. [...]
Vive per secondi in quell’elevata straziante perfezione. È questo, solo questo, si è smarrito in se stesso, non è nessuno, è annientato, non c’è nessun Tyler, c’è solo… Si ascolta ansimare, meravigliato. Cade in un estatico bruciante senso di ferita, perdendo, perso, disfatto. Ed è finita.

L'amplesso più breve della storia. Lei credo non si sia accorta di niente, ma probabilmente non ha perso il treno.

The Age of Magic di Ben Okri


Quando la sua mano sfiorò il capezzolo scattò un interruttore e lei si accese. Le toccò la pancia e la sua mano sembrava bruciare attraverso di lei. Lui profuso sul suo corpo indirettamente le toccava e provocava senzazioni agrodolci che le inondavano il cervello.
Si rese conto di avere parti del corpo che non potevano che essere state nascoste da un dio con un forte senso dell'umorismo. Alla deriva, non più in questo mondo, si accorse che stava scivolando dentro di lei. Lui l'amava con dolcezza e forza, accarezzandole il collo, elogiando il suo viso e le sue mani, finché lei non andò in pezzi e lui iniziò a gemere in modo ritmico (scrof scrof scrof ). Era sopraffatta dall'idea di essere il centro di un simile potere, mentre lui si alzava e si abbassava. Sicura adesso che ci fosse un paradiso e che fosse qui, nel suo corpo. L’universo era in lei e a ogni suo movimento esso le si rivelava.
L'autore non poteva che essere un uomo. Delle donne non capisce un tubo. Lui le tocca il capezzolo come se fosse l'interruttore della luce e lei si accende. Certo...

Le Storie degli Altri di Amy Grace Loyd


Non dissi "sei mia" ma soltanto sei bella, sei bellissima mentre elencavo al suo corpo (parlare con la diretta interessata, no?) le qualità che aveva, il piacere che dava, delicato ma offerto con insistenza, persino mentre le mordevo il lobo dell'orecchio, le allontanavo i capelli dal viso, dal collo, mentre lei, respirando meno affannosamente, gridava "Soffro, soffro". Non mi fermai finché non smise di soffrire(gentilissimo proprio), finché non sentii che in lei il piacere cominciava a esprimere nuovi accordi. La gola aperta come il corpo bagnata di lacrime e di orgasmo, lo sentii bene, il lungo grido acuto, lei che si contorceva tra le mie braccia mentre le mie dita si immergevano nella sua umidità così totalmente esplicita. Stringimi, stringimi.Qui e anche qui, disse dopo essere venuta, premendo la mia mano tra le cosce perché continuassi a fare pressione e portando l'altra sul seno. Stringimi forte.




Il Limoneto di Helen Walsh


 Lei chiude gli occhi. Scuote la testa.
"Non possiamo" cominciò. La bocca di lui è su quella di lei; la sua lingua le percorre le gengive e il tetto rugoso della sua bocca (il palato sarebbe?).
"Guardami" le dice.
"Sono un odontotecnico" le confessò.
Lei lo guarda negli occhi. Allunga le mani e gli stringe delicatamente le spalle. Nathan chiude gli occhi, si morde le labbra. Poi fa un passo verso di lei, furioso.

Non ho capito. Dov'è la scena di sesso?

the Hormone Factory di Saskia Goldschmidt


 Lei adesso si lamentava meno, il respiro stava diventando più veloce. Sapeva di mele. La sua carne morbida mi faceva impazzire, era un piatto ricco di delizie che la mia lingua lambiva freneticamente.
Le sue grida soffocate erano sempre più frequenti. Mi sbottonai i pantaloni, spingendoli verso il basso, oltre i fianchi, e la mia bestia, finalmente libera dalla gabbia, uscì selvaggiamente.
RRRROOOOOAAARRRR 


pausa pubblicitaria...
(la bestia si deve poter esprimere)

Ho iniziato ad ancheggiare contro di lei, continuando a stimolarla con la mano, fino a quando la bestia non ha trovato la sua strada. Lei aprì gli occhi e disse a bassa voce "Sono ancora vergine, fai attenzione"
Mi calmai un attimo, la baciai e dissi "Sarò molto dolce, va bene?"
Feci passare la lingua sulle sue labbra e lei annuì. Lei era così calda, sembrava un'ampolla per la distillazione(ehhhhh???)e non passò molto tempo prima che mi rendessi conto che stava davvero accadendo.
Entrambi siamo venuti nello stesso momento (credici )
Sono stato dentro di lei per qualche secondo, l'ho guardata e ho sorriso. 

L'Incolore Tazaki Tsukuru ei Suoi Anni di Pellegrinaggio di Haruki Murakami


 Le ragazze avvolgevano col loro corpo flessuoso quello di Tsukuro, gli si erano avvinghiate addosso. I seni di Kuro erano pieni e morbidi. Quelli di Shiro invece erano piccoli, ma dai capezzoli tondi e duri come sassolini. I peli pubici di entrambe erano umidi come una foresta pluviale (e la miseria!). Il loro respiro si era ritmato su quello di Tsukuro, con il quale formava ora un solo ansimo. Come un'onda che cresce avvicinandosi alla riva e che tutto travolge.
Dopo lunghe, ostinate carezze, Tsukuro penetrava la vagina di una delle due (una a caso?). Quella di Shiro (ah, ecco...). Si era messa a cavalcioni su di lui, gli aveva stretto il membro duro con entrambe le mani e con un gesto esperto l'aveva infilato dentro di sé. Il pene sparito dentro di lei senza opporre alcuna resistenza, come se fosse inghiottito dal nulla (puff, magia!) Dopo aver trovato la posizione giusta e regolato il respiro, Shiro, con le reni inarcate, iniziò a muoversi lentamente, come se tracciasse con i suoi fianchi traiettorie sempre più complesse. I suoi capelli lunghi e neri colpivano la testa di Tsukuru come una frusta. Un'audacia inimmaginabile quella della vera Shiro.

Things to Make and Break di Mary-Lan Tan


 Lei si dimena sotto le coperte e mi toglie i jeans e le mutande. Sono steso e i suoi capelli mi solleticano lo stomaco, la sua bocca mi avvolge. Avevo dimenticato questo suo particolare: lei ha la più piccola, più calda bocca, come se avesse della lava nelle guance (insomma glielo arrostisce °_°). Chiudo gli occhi, tenendola per la radice dei capelli. Le mie ossa cominciano a liquefarsi (giustamente la lava ha questo effetto...). Quando sto per venire, mi inarco sulla schiena e le tolgo la biancheria intima. Mi rotolo un capezzolo sulla lingua e le strofino il clitoride con il pollice finché le sue labbra non diventano scivolose. Il mio dito medio va dentro e fuori, quindi le inarco le gambe e affondo in lei. Dio. E' come infilare il cazzo dentro al sole (ma... sembra una cosa dolorosissima *_* ma a quanto pare c'è a chi piace).
And the WINNER is...

Ben Okri con il suo romanzo The Age of Magic.

Tanti complimenti, davvero  
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